domenica 28 aprile 2013

I perchè di una passione

Beh, prima di addentrarci in post successivi in cui parleremo di piste, macchine, tecnica ecc. ecc., vorrei dedicare il primo post a spiegare perchè mi sono avvicinato (meglio sarebbe dire "riavvicinato") alle auto RC e perchè ho scelto l'elettrico 1:18.

Nei lontani e fantastici anni '80 io ero uno studente del Liceo e ci fu, tra le molte altre cose, il primo grande boom delle auto RC.
Io e mio padre (aeromodellista veterano) correvamo in pista con le SG Futura e con le Associated 200 (tutte a telaio rigido), poi iniziammo a usare le PB Alpha e Nova a sospensioni indipendenti.

SG Futura 111 (da Tamiyaclub.com)
Associated rc 200 (da Modellismoebonsai.jimdo.com)

PB Alpha (da Classic-rc-car.com)

A 19 iniziai la carriera come Ufficiale della Guardia di Finanza, quindi entrai in Accademia.
Questo grande impegno, i successivi trasferimenti e anche i costi molto alti che l'hobby aveva raggiunto mi fecero mettero da parte l'automodellismo RC; in quegli anni mi ero tolto anche qualche soddisfazione, vincendo a Roma, nell'ormai inesistente miniautodromo di Grottarossa (vicino casa dei miei), anche qualche gara importante.

A quei tempi si correva prevalentemente a scoppio e in sacala 1:8; con mio padre provammo l'elettrico, ma era davvero frustrante: 10 minuti scarsi di autonomia, con il primo minuto fatto al massimo, poi in lenta agonia fino al termine delle famigerate batterie!
Penasvo che per l'elettrico, in quelle condizioni, non ci fosse futuro.

Negli ultimi 30 anni ho fatto molto modellismo statico e wargame (come potete vedere dall'altro mio sito http://magnaacies.blogspot.it/), ma quasi nulla di radiocomando.
Unica esperienza, qualche anno fa alla Fiera del Modellismo di Verona comprammo (sempre con mio padre) un paio di IRC Vulcan 1/16 a scoppio: bellissime e velocissime, ma piuttosto fragili.


IRC Vulcan 1/16 (da Rcnitrotalk.com)




















Ma il richiamo delle auto rc era sempre presente.
All'ultima Fiera di Verona ho dato un'occhiata più interessata del solito al settore auto rc di piccole dimensioni (che sono quelle che più mi affascinano) e ho visto quante cose meravigliose ci sono sul mercato al giorno d'oggi.
Poichè era da tempo che non mi tenevo aggiornato non ho comprato nulla, ma tornato a casa mi sono immediatamente messo su internet a tentare di colmare almeno in parte il "gap" di conoscenza.
E' lì che ho sentito parlare di motori "brushless", di batterie "LiPo" e di altre stregonerie del genere, che promettevano lunghissime durate e prestazioni eccezionali.
Allora ho preso la fatidica decisione: volevo un modello che per la parte elettrica fosse al passo con i tempi (quindi motore "brushless" e batterie "LiPo"), che fosse poco costoso (viste le antiche cattive esperienze con l'elettrico, non sapevo quanto ne sarei rimasto soddisfatto) e che fosse pratico (quindi in piccola scala) e curato.
Beh, quando il mostriciattolo mi è arrivato ho scoperto tutte quelle cose positive che avete letto in alto, sulla descrizione di questo sito!

3 commenti:

  1. ciao,sto leggendo volentieri il tuo sito e anche io anni fa ero rimasto deluso dalle auto elettriche..pochissima autonomia e scarsa accelerazione ,poi una svolta con i pacchi batteria da 7,2 Ni-Cd e 4500 mAh e adesso con le batterie lipo e motore brushless non ce ne più per nessuno!!! meglio del motore a scoppio.
    inoltre queste mini auto 1:18 danno veramente il massimo in strada/pista e poi dato le piccole dimensioni le porti in casa,ti metti sul tavolo e le tiri lucide come fossero dei gioiellini.
    giochi ovunque,non fai rumore,e con 2 lipo cariche giri più di un ora!!!!!
    la mia himoto mastadon è la prima brushless in scala 1:18 ma sto già pensando ad una buggy.....
    e poi molto probabilmente,per quest'inverno una bella micro-rc scala 1:36 per giocare in casa dal divano.

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  2. Hai ragione. Difficile pretendere di più. Il problema di tante 1:18, semmai, è che hanno prestazioni fin troppo fulminee, data la scala così piccola e la leggerezza dell'insieme. Se metti su una 1:18 un buon motore da 5000 e passa kv credo che in accelerazione stia davanti ad una media 1:10. Il problema, però, è trovare un bilanciamento tra prestazioni e capacità del telaio di reggerle. Finchè giri su un piazzale in cemento non ci sono problemi, ma se infili la 1:18 - razzo su un circuito off road può succedere che non faccia altro che volare. E non sarebbe divertente. I produttori, secondo me, dovrebbero trattare meglio questa scala, nel senso di progettare telai, sospensioni e motori in modo da creare non solo mezzi veloci, ma anche ben guidabili. Io comunque penso che questa scala si diffonderà (per i motivi che dici tu) e allora vedremo mezzi sempre migliori. In ogni caso esistono già dei telai che sono grossi passi avanti rispetto al passato e che dimostrano uno sforzo notevole di progettazione.

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  3. Salve a tutti, volevo sapere solo se questo blog è ancora attivo. Da appassionato di 1-18 non ho visto più nulla di aggiornamenti. Grazie.

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