giovedì 24 ottobre 2013

Il pignone da "INCUBO"

E' arrivato il momento di parlare di questi pignoni per auto 1:18 che danno il mal di testa a chi vuole cambiare il rapporto della propria auto o semplicemente renderla più veloce e scattante al bisogno.



 










A differenza delle sorelle maggiori che hanno quasi tutte una numerazione  chiamata "pitch " pressoché unificata per scala di appartenenza, le piccole hanno un incrocio di pignoni a passo diverso davvero assurdo e a volte mai menzionato dai venditori, creando panico e assidue ricerche nei forum per sostituire i suddetti nel proprio modello.

Dopo ricerche, acquisti errati e prove sui diversi modelli (un ringraziamento a Carlo e Stefano), posso fare una lista di tipologia pignone /modello così gli acquisti saranno più rilassati e semplici.

Pignone /corona 42 pitch o nominata passo 0.6: 
HSP / RK /ANIMUS, ANDERSON MB4 / LRP SHARK18 / DURATRAX VENDETTA, VRX DART BX, JAMARA Z18 / JACKAL RIPMAX / DROMIDA BX4 /FOCUS MINI, CARSON X18, LOSI MINI-T (tutte le versioni mini), HIMOTO SPINO / LRP MAVERICK ION (tutte le varianti), IRON TRACK.

Pignone /corona 48 pitch o nominata passo 0.5 :
TEAM ASSOCIATED RC18 (tutte le varianti), XRAY M18 (tutte le varianti), CASTER RAGING FUSION18 /HOBBYTECH STR8MB / MINI RAVE.

Grazie a tutti, Max

martedì 22 ottobre 2013

Il ritorno del "MOSTRO"

Finalmente l'ho trovata !!! Dopo lunghe ricerche sul web sono riuscito a trovare la riproduzione perfetta  della MB4 Anderson o comunemente conosciuta come LRP Shark 18 / Duratrax Vendetta ..... Non me la sono fatta scappare!!!
Produzione chiaramente cinese (come quasi tutto nel modellismo), prodotta dall'azienda cinese Huan Qi, la mia scelta è stata ben ponderata per motivazioni del tutto funzionali (correndo in pista sterrata la piccola buggy di vecchia concezione era perfetta allo scopo).
L'acquisto è stato molto facile, basta mettere insieme ebay e tanta fortuna .... Il venditore in questo caso è italiano, con soli 90 € spese di spedizione incluse sono diventato possessore di una splendida icona del micro buggy del passato.





Modello chiaramente RTR come quasi tutte le 1:18 in commercio; monta motore brushed 380 con albero da 2,3 mm e pignone pitch 42 da 16 denti con accoppiamento corona da 41 denti.
Chiaramente, essendo un modello di tanti anni fa, il voltaggio regolatore e pacco batterie è di 6 Volt, con vasca porta batterie molto ridotta viste le piccole dimensioni delle NiMh e servo di dimensioni generose derivato dalla 1:10.


Telaio in materiale plastico molto capiente visto la dotazione ingombrante di serie, plastica molto spessa e rigida (come quelle di una volta!!, direbbero i "vecchi") assenza di rinforzo centrale visto che la vasca centrale ha un bordo di ben 1,5 mm per uno spessore di circa 4 mm.
Dotazione di tutto rispetto anche nei leveraggi, braccetti con registro di diametro sostanzioso filettatura M4 nell'anteriore e M3 nel posteriore, varie parti in robusto alluminio che vanno dall'albero centrale alle torrette ammortizzatori  e piastra rinforzo di sterzo.


Auto completamente cuscinettata e dotata di omocinetici in materiale plastico sia nell'anteriore che nel posteriore, dotata di trascinatori di grande diametro (misura standard 1:10).
Massima regolazione di campanatura, caster, camber e addirittura la possibilità di regolare tramite piastrine pre forate opzionali la convergenza al posteriore.

Montando differenziali con satelliti il set up è facile come le buggy di scala maggiore, con l'ausilio di grassi o di olii siliconici di varie durezze si può regolare l'anteriore ed il posteriore in base alla propria guida e alla pista (nel web esistono upgrade vari come il differenziale a sfere completo, o il one way da montare all'interno dei differenziali originali).
Buoni anche gli ammortizzatori: la scorrevolezza è ottima, peccato la mancanza di ghiera per la compressione della molla.
Presente anche il sistema opzionale di barre anti rollio anteriori e posteriori (da utilizzare su piste di moquettes per un miglior inserimento in curva).

Nella dotazione originale la piccola "gloria" non mi fa impazzire; chiaramente teniamo da conto il fatto che sono un grande estimatore del brushless e delle batterie LiPo, dunque la mia impressione nelle prestazioni in versione originale non dovrebbe essere molto tenuta da conto (impressione super positiva sulle prestazioni alla sostituzione del motore con un 4300Kv e batterie LiPo da 1800mA ).


In sintesi : la piccola Anderson o Huan Qi a dir si voglia è una fantastica buggy, datata ... è vero!, ma con una dotazione meccanica impeccabile. Nel web esistono tantissimi optional per poterla trasformare a piacimento fino a renderla un Buldozzer in alluminio e carbonio !! (io ho già cominciato)

PRO: Plastiche ottime, giochi su giunti e mozzi quasi assenti, regolazioni set up all'altezza delle sorelle maggiori, upgrade e ricambi reperibili in tutto il mondo (comprese conversioni in carbonio), scorrevolezza disarmante, nata per correre sulla terra.

CONTRO: Fuselli di sterzo con sfere unione braccetti in plastica poco resistenti agli urti (ne ho già rotto uno .... grazie Stefano!), essendo una macchina un po vecchiotta non ha una "forma" molto sinuosa rispetto alle altre 1:18 (sembra un ippopotamo con le ruote), motore ed elettronica di serie pessime (versione prodotta dalla Huan Qi).



A voi l'ardua sentenza !!! Ciao da Max








mercoledì 9 ottobre 2013

Il nuovo "Solimbergo Motor Speedway"

Lo scorso fine settimana, grazie a condizioni meteo accettabili, siamo finalmente riusciti a provare a fondo il nuovo tracciato.
Era un momento che aspettavamo con ansia e con un po' di timore: non eravamo sicuri che il nuovo percorso fosse divertente come il precedente; si sa, chi lascia la strada vecchia ecc. ecc... 
Il terreno era in ottime condizioni: pochi sassi e giusta umidità; si faceva notare solo la presenza di qualche buca, specialmente nelle zone dove abbiamo fatto le ultimissime modifiche di sabato, ma nessun problema insormontabile per delle buggy!
Abbiamo iniziato io, con la solita Himoto Spino, e Max, con la sua nuovissima LRP Shark, un modello di gloriosa memoria; poi si è aggiunto anche Carlo, con l'ormai mitica Jamara Z18 abbondantemente "uppata".
Già dai primi giri i nostri timori sono scomparsi. 
La variante prima del rettilineo è non difficilissima ma interessante, perchè se la si prende bene e la si taglia si guadagna parecchio in velocità sul dritto.

Sulla destra, la variante prima del rettilineo
Alla fine dello stesso rettilineo, il curvone si può fare praticamente in pieno, ma bisogna frenare subito dopo con grande tempismo per impostare il "tornante del pollaio".

Il curvone che immette al "tornante del pollaio"
La parte mista centrale è quasi uguale a prima, ma vi si entra in maniera diversa e, soprattutto, vi si esce in maniera diversa, dato che c'è ora un piccolo rettilineo che porta sulla collinetta in cui è possibile prendere una buona velocità.
 
Sulla destra, il breve rettilineo in salita
 La curva sulla collinetta è un punto cruciale: va presa bene per impostare al meglio la variante prima del rettilineo, ma il terreno è in forte pendenza e la visibilità, per questo motivo, non è eccezionale; si deve fare attenzione.

La curva sulla collinetta, in contropendenza
Poi si riprende la variante e il giro è terminato.
Anche la larghezza della pista (aumentata fino ad essere ovunque m. 1,60) è servita: i sorpassi sono un po' meno "traumatici" che in passato.
Ma vi lasciamo a qualche breve immagine dei primi giri.

 

lunedì 7 ottobre 2013

Verso nuovi traguardi!

Marcia o muori, dice il titolo di un disco dei Motorhead ...
Da Marzo ad ora quante cose sono accadute!
Senza sapere cosa fosse un brushless o una LiPo abbiamo comprato la prima 1:18, l'abbiamo provata e l'abbiamo apprezzata.
Dalla macchina alla pista in giardino, con la 1:18 il passo è davvero breve, e allora abbiamo creato, di getto, come veniva, il primo mitico tracciato di Solimbergo!

Di notte, dietro al fumo del sigaro si comincia a vedere una forma!
Eccola! I primi giri sulla nostra prima pista.
Il nostro primo gioiello terminato!















Da allora quanto divertimento, quante sfide fino a tarda notte alla luce dei riflettori, quanta birra nelle tiepide serate estive ...
E quanto lavoro per migliorare il fondo, e quanta esperienza acquisita!

Carlo alle prese con uno dei tanti esperimenti di terreno.
Questa piccola pista ci ha fatto davvero divertire, forse al di là di ogni aspettativa, e di pari passo al divertimento sono cresciute anche le nostre conoscenze e competenze in materia di piccole auto rc, e abbiamo scoperto quanto sia bello, difficile e appagante far correre veloci su un piccolo tracciato in terra questi piccoli razzi che pesano mezzo kilo!
Ma tutto, si sa, è perfettibile: la ricerca del miglioramento fa parte della natura umana.
Come abbiamo migliorato le nostre macchine, abbiamo pensato che anche la nostra piccola pista poteva diventare ancora migliore.
Ovviamente lo spazio a disposizione è ben definito, e più di tanto non ci si può allargare e allungare.
Di certo, poi, la quantità non deve andare a scapito della qualità: la nostra piccola pista è breve, ma assai divertente; bisogna fare qualcosa di un po' più grande ma di altrettanto divertente!
E allora si inizia a pensare al tracciato, alle nuove curve, alla parte lenta, alla parte veloce.
Poi si pensa a come fare a muovere la terra velocemente, a come fare i cordoli, a tante piccole cose per migliorare quello che già c'è sulla base dell'esperienza acquisita.
Cosa è successo? Beh, date un'occhiata qui sotto ... 


Nonostante qualche problema di "messa a punto", la motozappa di Max è stata utilissima a scavare il nuovo tracciato nei punti da variare rispetto al vecchio percorso.
In sostanza, abbiamo agito su tre fronti:
- sfruttare al massimo il terreno a disposizione, allungando il percorso;
- non scendere mai sotto la larghezza di m. 1,60 (una 1:18 è larga meno di 20 cm.);
- rendere il tracciato più vario.

Abbiamo quindi mantenuto quasi uguale la parte centrale ma allungato la pista verso il "pollaio" e verso la collinetta, cioè ai due estremi.
Ovviamente non abbiamo allungato e basta, ma anche cercato di aggiungere curve e variare il percorso: all'inizio del rettilineo abbiamo creato una variante veloce ma da percorrere con attenzione, alla fine del rettilineo una curva velocissima a sinistra.

La curva "in collina" e la variante a inizio rettilineo
Curvone a fine rettilineo e "tornante del pollaio"
L'aspetto fangoso durante i lavori

Il risultato finale è davvero bello a vedersi, almeno per noi.
La pista è più lunga e più varia, con curve di raggio diverso, con allunghi "più lunghi" e parti lente più accentuate.
Dovrebbe essere più impegnativa rispetto al passato, ma rimanete con noi nei prossimi giorni per le prime impressioni di guida!

Eccola, in tutto il suo nuovo splendore!
La curva "in collina", preceduta da breve allungo
Altra immagine della curva vista da sud
Il curvone da fare in pieno a fine rettilineo
Il nuovo "tornante del pollaio"
Primo piano del tornante
Altra foto del nuovo tracciato: circa 45 m di lunghezza per 1,6 m di largezza