sabato 11 ottobre 2014

Una Himoto da vetrina


Qualche tempo fa, grazie alla segnalazione di un amico ormai affezionato del nostro sito, abbiamo scovato un commerciante cinese che, su Ebay, mette in vendita molte parti in alluminio per la nostra mitica Himoto, ammo regolabili compresi (ricordo, al proposito, che gli ammo in alluminio ufficiali Himoto NON sono regolabili):

http://stores.ebay.it/fopower/Himoto-parts-/_i.html?_fsub=4773913016 



 




 

Di fronte a tanto ben di Dio (peraltro a prezzi modici), non mi sono potuto esimere da un upgrade in alluminio totale azzurro di una delle mie Himoto.
Ho ordinato e, dopo circa un mese, senza spese di spedizione e senza dogana, mi è arrivato il tutto.

I pezzi sono molto ben realizzati e il montaggio al posto delle parti originali in plastica non ha presentato alcun problema.
Unico punto interrogativo gli ammortizzatori, che sono regolabili ma che sono dotati di poco olio (meglio aprirli e sostituire con un sano 200) e di molle a mio parere troppo dure (le ho sosituite, per il momento, con quelle degli ammo Gpm, ma forse anche quelle degli ammo originali non andrebbero male, magari un po' accorciate).


L'alluminio, ovviamente, pone dei problemi di tenuta delle viti molto superiori a quelli della plastica, quindi è d'obbligo utilizzare dosi adeguate di pasta "frenafiletti", specialmente sui portamozzi anteriori, facendo ben attenzione a non "inchiodare" il tutto.
Non ho ancora utilizzato in pista questa "Himoto transformer", quindi non posso dirvi nulla riguardo alle prestazioni: la mia Spino "da corsa", d'altra parte, è ormai talmente modificata in tutto che sarebbe difficile fare paragoni.
Ad esempio, non ho ancora avuto il coraggio di bucare i braccetti in alluminio per creare punti di attacco inferiori più interni per le sospensioni, in modo da farle lavorare più dritte (come invece ho fatto con i braccetti in plastica).
Quello che è certo, però, è che la Himoto in alluminio è molto bella, e che il peso aggiuntivo distribuito uniformemente dovrebbe rendere la macchina più stabile.



Sono altrettanto convinto, però, al di là dell'indubbio impatto estetico, che per un "off road" duro come il nostro la plastica sia sempre il materiale più adatto.
In ogni caso, il montaggio delle parti in alluminio mi ha regalato qualche ora di divertimento e l'impatto estetico è davvero buono.


martedì 16 settembre 2014

Modifiche alla pista e nuovo video

Per questa fine estate, poche modifiche, ma di rilievo, per il "Solimbergo Motor Speedway".
Intanto spariscono, almeno momentaneamente, i salti: troppa pioggia e troppe difficoltà di manutenzione; i salti sono divertenti, ma solo se costantemente curati, altrimenti le macchine saltano male e gli ammortizzatori si rompono.
Paradossalmente, resistono di più le "whoops" in negativo scavate nella terra pura e semplice piuttosto che i salti in positivo con struttura in legno.
Si farà tesoro per il futuro, per il momento le "whoops" rimangono, i salti sono eliminati.
In secondo luogo, abbiamo reso più difficile la variante prima del rettilineo, che ora è più profonda e più stretta, così che sia finalmente impossibile "tagliare" la curva: ora la macchina si deve guidare con il "gas" (si fa per dire ...), togliendole un po' di motore al centro della variante per farle chiudere la curva, per poi riaprire al massimo subito dopo per percorrere il rettilineo.
Per ridisegnare la variante è stato necessario anche modificare e allargare la curva alta, in modo da raccordarla armoniosamente e senza brusche variazioni di raggio, che non fanno bene nè all'estetica, nè alla guida!
Il risultato di tutto ciò è una pista velocissima (come all'inizio) ma molto più guidata e divertente.
Davvero spettacolare; se non ci credete guardate il filmato e scoprirete ancora una volta quanto, con le 1:18, ci si possa divertire in uno spazio tutto sommato ristretto:



sabato 28 giugno 2014

Ammo più resistenti per la Himotina (ma anche per la Caster!)

Con la stagione estiva lo sviluppo dei nostri mostriciattoli 1:18 compie, ormai tradizionalmente, un passo in avanti.
In un articolo pubblicato qualche tempo fa (http://autorc1-18.blogspot.it/2013/09/himoto-spino-finalmente-lammortizzatore.html) abbiamo descritto un particolare set di ammortizzatori regolabili della GPM che, nonostante siano stati pensati per il posteriore della Associated RC18B, ben si adattano alla Himoto.


Questi ammortizzatori sono ottimi e garantiscono infinite possibilità di regolazione agendo sia sugli oli, sia sulla ghiera per regolare la tensione delle molle, ma otto mesi di prove intensive su pista hanno evidenziato anche una loro certa fragilità all'usura.
In particolare, abbiamo notato che, con il tempo e specialmente con i salti, il metallo della ghiera inferiore del pistone tende a consumarsi attorno all'uscita del gambo, causando antipatici trafilamenti di olio che costringono spesso a riempire nuovamente il pistone.
Per ovviare al problema ci siamo messi nuovamente alla ricerca di ammortizzatori e, sul fornitissimo catalogo Asiatees, abbiamo scoperto questi: http://www.asiatees.com/display?Team-Losi-Mini-LST-Parts-Hop-Ups-Upgrades&brand=Team%20Losi&model=Mini%20LST&id=56994&pid=1 .

Sono ammortizzatori della 3Racing nati per la Losi Mini LST, che è un "monster truck" in 1:18 della ditta americana.
Vengono dichiarati come "66 mm." di lughezza, ma in realtà sono quasi 70 mm.: per la Himoto, quindi, sono leggermente lunghi, ma non è un grave problema: basta accorciarli di circa 3 mm. sulla parte filettata del gambo, avvitare il più possibile la "manina" inferiore, parallelamente accorciare un poco  la molla, e il gioco è fatto.
In questo modo, si arriva a poco più dei 60 mm., che è la misura "da buco a buco" in posizione estesa degli ammo di serie della Himotina.
Una volta montati, il colpo d'occhio è notevole, perchè questi della 3Racing sono ammortizzatori abbastanza più corpulenti sia degli originali Himoto, sia di quelli GPM che avevamo montato precedentemente.
Le prove su strada stanno dando ottimi risultati: l'olio all'interno del pistone rimane pulito e, per il momento, non c'è traccia di trafilamenti.
Li abbiamo montati, oltre che sulla Himoto, anche sulla Caster, con i medesimi ottimi risultati.
Tutte le componenti di questi ammortizzatori sono legegrmente sovradimensionate rispetto ai modelli che abbiamo provato in precedenza, e questo non può fare altro che garantire una maggiore robustezza nell'off road più spinto e, in special modo, sui salti.
Consigliati caldamente!














martedì 15 aprile 2014

Caster contro Caster!

Ormai la stagione inizia ad essere propizia.
La pista si asciuga, il fondo è quasi perfetto; spesso, addirittura, si forma anche uno strato di polvere che mette in crisi le macchine più leggere.
E allora, in queste condizioni cosa c'è di meglio della Caster, ora che finalmente non si rompe (quasi) più?
La macchina è più pesante delle altre, salta bene e, cosa più importante, ha i differenziali a sfere, che consentono di regolare la trazione sul davanti e sul dietro.
Con tanta polvere preferisco lasciar slittare (quindi allentare) il differenziale posteriore, e avere più trazione davanti: in questo modo la macchina ha meno problemi in accelerazione, nel senso che si intraversa meno di potenza.
Guardate cosa riusciamo a combinare; stavolta colonna sonora dei "Cugini di campagna" ...


martedì 18 marzo 2014

VRX Dart: il bene e il male.

Nei mesi invernali l'attività rallenta, però già dallo scorso autunno stiamo provando la nuova VRX Dart.
Arrivata nel "garage" di Carlo, la guida feroce di "Dragster" ha messo fin dall'inizio a dura prova la sua meccanica e le sue prestazioni.



La macchina RTR si presenta bene: radio 2,4 Ghz, batteria Lipo 1300 MAh, motore 2040 da 4200 Kv, differenziali in metallo, omocinetici di serie; credenziali perfette, non c'è che dire, ma le promesse non sono del tutto mantenute.
La VRX è, a nostro parere, un modello nel complesso interessante e  veloce, ma con alcuni particolari (avantreno in primis) evidentemente non ben testati e meritevoli di un aggiornamento.



ESTETICA: la macchina è corta e larga, e le carrozzerie (sia buggy, sia truggy) rappresentano perfettamente questa identità; può piacere o meno, ma è un modello fortemente caratterizzato e con una sua personalità. Le carrozzerie RTR potrebbero essere tagliate decisamente meglio, invece sono abbastanza "rustiche". La carrozzeria buggy è estremamente bassa: bella, ma poco pratica per la sistemazione dei componenti interni. Compatto, piacevole e più pratico il truggy.



MOTORE ED ELETTRONICA: sul motore nulla da dire, anche se è un 2040 e non un 2030 (è un cm. più lungo dei motori, ad es., Hobbywing o Himoto per 1:18), garantisce prestazioni più che soddisfacenti e si è dimostrato affidabile. La ESC è della ZTW; è un prodotto qualitativamente analogo agli altri ma, a differenza della Himoto - Hobbywing, non è fornita la guida alla programmazione, il che è un grandissimo problema, perchè si programma in maniera totalmente differente dalle altre. Questo è un gravissimo difetto, al quale l'importatore dovrebbe velocemente porre rimedio. Abbiamo risolto la difficile situazione solo acquistando a parte la scheda di programmazione, assolutamente necessaria. Per quanto riguarda la radio, è sì una 2,4 Ghz, ma di qualità molto bassa, con precisione e tempi di risposta non adeguati.

BATTERIE: la 1300 MAh fornita di serie è il minimo indispensabile, ma è pur sempre una Lipo e, di fronte a tante case che si ostinano a voler "smaltire" le NiMh, è già un punto a favore.



TELAIO: abbastanza classico, ma con un avantreno dalle strane geometrie che provoca qualche problema di sistemazione. La posizione dei tiranti dello sterzo è abbastanza sacrificata e causa qualche torsione di troppo. Gli ammortizzatori sono totalmente in plastica e abbastanza fragili, nel senso che i tappi non sopportano eccessive pressioni dell'olio. Come per la Himoto e la RK, tutti i tiranti di serie sono "monoblocco", quindi per accedere alle regolazione di campanatura e convergenza è necessario sostituirli con elementi filettati e relative "manine".

ROBUSTEZZA: mediocre. Gli omocinetici sono carini ma si rompono con estrema facilità, così come i fuselli dello sterzo e i "dogbones" anteriori che abbiamo montato in sostituzione dei fragili omocinetici (si può fare ed è consigliabile). Per il resto tutto a posto. Va segnalato, tuttavia, che al momento non sono disponibili "upgrade" in alluminio di alcun genere.

PRESTAZIONI: nel complesso molto buone, anche se bisogna indovinare il setup degli ammortizzatori. La macchina è estremamente reattiva e veloce, a patto di sostituire la radio e di indovinare le regolazioni del disgraziatissimo avantreno, vero punto debole del modello. In ogni caso la VRX, grazie alla larghezza notevole e alle dimensioni generali contenute, riesce a essere molto stabile e veloce, ma allo stesso tempo anche agile.




In sintesi:

PRO:
- modello RTR ben aggiornato e completo;
- prestazioni velocistiche interessanti;
- differenziali metallici robusti.

CONTRO:
- radiocomando RTR di qualità mediocre;
- ESC priva di istruzioni per la programmazione;
- convergenza e campanatura non regolabili;
- cinematismi dell'avantreno da rivedere;
- omocinetici molto fragili (meglio sostituirli con i relativi "dogbones");
- al momento non esistono pezzi "upgrade".

martedì 28 gennaio 2014

Un po' di colore!

Il nostro "speedway" riesce a farci divertire anche nei freddi mesi invernali.
Certo, le piogge non fanno bene, perchè la terra si comprime e vengono in superficie tanti sassolini, ma nel complesso il fondo drena bene e, anche dopo giornate intere di acqua a catinelle, basta un po' di sole e il circuito, benchè sofferente, è comunque più che utilizzabile.
A parte risistemare un po' di terra prima dei salti, non stiamo facendo lavori di manutenzione, perchè tanto il loro esito sarebbe vanificato dalla pioggia successiva.
Comunque le attività fervono e si corre lo stesso!
Il circuito si è arricchito di alcuni "banner" che, grazie alla cortesia di Tecno Bike di Cordenons (PN) e della VRX Italia, aggiungono un bel tocco di colore al tutto (e coprono il pollaio in rovina che è alle spalle della pista!).

Un ringraziamento agli "sponsor tecnici"
Il bellissimo banner inviatoci cortesemente dalla VRX Italia
La VRX Dart carrozzata "truggy"

Il Maestro, inoltre, sta sfruttando le fredde giornate invernali per mettere a frutto la sua inesauribile arte creando bellissime carrozzerie; guardate cosa ha combinato con quella della Jamara Z18:


domenica 5 gennaio 2014

Un palco guida per il Solimbergo Motor Speedway

La nostra micro - pista, con gli ultimi lavori che vi abbiamo descritto qualche post fa, si è leggermente ampliata; tra l'altro ora comprende anche una lieve salita e delle zone  in cui il terreno è un po' infossato dietro all'aiuola centrale e ai cordoli.
Insomma, si è cominciata ad avvertire la necessità di guidare non più dal livello del terreno, ma da una posizione più rialzata, per apprezzare meglio la posizione delle macchine rispetto ai cordoli e migliorare quindi le traiettorie.
Abbiamo allora inziato a pensare alla costruzione di un piccolo palco rialzato dove posizionarci per guidare, come nei circuiti RC più grandi, ma ovviamente in scala minore.
Ma come fare? 
Pensa e ripensa, alla fine il Maestro ha tirato fuori il coniglio dal cilindro: ha procurato (grazie mille, sig. Iron ...) dei ponteggi in disuso e abbiamo concordato un progetto.
Poi il Maestro ha tagliato i tubi, fatto alcune saldature e montato il tutto, piantando la struttura nel terreno per qualche decina di centimetri; infine abbiamo provveduto alla verniciatura e alle tavole di legno.
Il gioco è fatto: guardate che piccola meraviglia!