martedì 7 marzo 2017

Himoto: update estremo, passo dopo passo!

Anche se non mi faccio più sentire così spesso, questo non significa che le attività, qui al Solimbergo Motor Speedway, siano ferme ...
In compagnia dell'amico Stefano di Sequals, abbiamo ripreso in mano la "vecchia" Himoto per spingerla, in vero off road, ben oltre i suoi limiti!
Provvidenziale è stata la scoperta, fatta su un sito americano, che i differenziali a sfere della Duratrax Mini Quake si adattano alla perfezione alla nostra vecchia fiamma cinese ....


Duratrax DTXC7356

E allora, sotto con il lavoro, per portare la nostra Himoto a livelli mai visti!!!

Partiamo da un vecchio telaio Himoto 1:18, forse il primo che io, diversi anni fa, abbia comprato, quindi un vero reperto archeologico con milioni di kilometri alle spalle, ma sempre perfetto:


Si possono già notare alcune modifiche: ho tagliato dal fondo del telaio, in corrispondenza di dove verranno piazzati i bracci inferiori delle sospensioni, le alette "fondo corsa", al fine di consentire ai bracci stessi di scendere più in basso e, quindi, di permettere agli ammortizzatori una escursione maggiore:


Il servocomando dello sterzo è l'ottimo Hitec HS 5055MG digitale, al quale ho rinforzato le alette di fissaggio al telaio con una piccola striscia di plasticard nero incollata con Attack. Ho provveduto, inoltre, a smussare l'angolo superiore dell'aletta anteriore, per evitare che interferisca con la squadretta salvaservo a fondo corsa:

Hitec HS 5055MG
    

Passiamo ora ai bracci inferiori delle sospensioni, che sono pezzi non originali in alluminio azzurro trovati su Ebay. 
La modifica, in questo caso, consiste nell'aver praticato un foro filettato per l'attacco inferiore delle sospensioni più interno rispetto all'originale, in maniera tale da consentire agli ammortizzatori di lavorare più verticali e di fornire, quindi, più carico:



Ecco i bracci inferiori attaccati al telaio, insieme al "bull bar" anteriore (originale Himoto Mastodon) che uso per dare un minimo di protezione agli ammo anteriori in caso di urto frontale:


Ora passo a montare al loro posto i mozzi anteriori. 
Inutile dire che le viti, se fissate sull'alluminio, devono essere opportunamente bloccate con un potente frenafiletti o con una puntina di Attack. 
Notare, poi, l'adattatore esagonale ricavato dagli esagoni in alluminio della Helion Animus, su cui ho filettato un grano per fare presa sui semiassi Himoto e di cui abbiamo già parlato in precedenti articoli:



Ma ora passiamo alla vera novità: i differenziali a sfere (pezzo Duratrax nr. DTXC7356, originariamente concepito per la Duratrax Mini Quake).
Questi pezzi si adattano piuttosto bene alla nostra Himoto e, rispetto ai differenziali tradizionali a ingranaggi, hanno il vantaggio di poter essere regolati.
Bisogna fare molta attenzione a non perdere le minuscole sfere, quindi non bisogna assolutamente estrarre il bicchierino più lungo dei due (nella foto, è quello a dx nel differenziale posteriore e a sinistra nel differenziale anteriore, che è montato ovviamente opposto).
Ciò detto, basta infilare la chiavetta a brugola fornita di serie dentro il buco ad una delle due estremità del differenziale e il differenziale stesso si può stringere o aprire.
Consiglio regolazioni minime, dell'ordine del quarto di giro o anche meno.
Per capire quanto il differenziale "slitta", basta tenerne bloccate in qualche modo le due estremità (ad esempio facendo passare una astina verticale tra le fenditure ai lati dei bicchierini) e, a bicchierini fermi, tentare di far girare la corona: se gira, il differenziale slitta.
In teoria, la regolazione perfetta sarebbe allentare il differenziale fino a un attimo prima che slitti, ma se vogliamo meno trazione possiamo provocare un minimo di slittamento.
Stringendo bene l'anteriore (come viene fornito di default) e allentando un po' quello posteriore (facendolo slittare, ma non troppo), si avrà una trazione più continua sull'anteriore, il che ci permetterà di ovviare al cronico sovrasterzo della Himotina; se molliamo troppo, però, perderemo tutta la trazione posteriore, e la macchina non riuscirà a scaricare la potenza a terra e andrà piano.
Quindi montate il tutto e occhio alle regolazioni (bisogna fare un po' di esperienza):
 



Monto ora l'albero di trasmissione, con i due pignoni che portano il movimento ai differenziali.
Sono tutti pezzi metallici Himoto, acquistabili come optional:



E' ora la volta del gruppo sterzo, al quale abbiamo provveduto a irrigidire un po' la molla interponendo qualche rondella per comprimerla:


Anche il ponte centrale viene collocato al suo posto:


Fisso poi tiranti regolabili sul braccio superiore delle sospensioni e sullo  sterzo; sono pezzi pensati per il Losi Desert Truck ma vanno più o meno bene, con le opportune regolazioni.
Anche i semiassi sono adesso al loro posto:




E' finalmente l'ora delle sospensioni, che sono GPM nate per la Associated RC 18B (quelle posteriori, perchè quelle anteriori, che sulla Associated sono più corte, non vanno bene).
Io le uso quasi senza olio, giocando solo sulla compressione delle molle, che è regolabile, e sulla loro durezza (vengono fornite molle di due spessori differenti):



Ultimi tocchi (ma indispensabili ....): il motore, che è un Kv 3700 comprato una volta da Hobbyking a pochi euro, ma che per il momento funziona.
Il pignone è quello Himoto in nylon, che tendo a preferire a quello in ottone perchè fa meno confusione e si logora meno (pare strano, ma è così) ... :


... e l'elettronica, che è costituita da un regolatore di velocità Turnigy Trackstar (economico ma efficace quanto serve) e da una ricevente Himoto. 
Ho provveduto a ottimizzare la lunghezza di tutti i cavi elettrici, con esclusione di quelli delle batterie:



Infine, vecchia carrozzeria Himoto con gli stickers dei "veri" "partner tecnici" (Hitec e GPM), e il gioco è fatto:


In questo modo la macchina è molto scorrevole e la trasmissione, per ora, non dà segni di cedimento.
Cosa più importante, la Himoto è ora tutta regolabile: ammortizzatori, angoli delle ruote e durezza dei differenziali, il che la rende adattabile a condizioni di terreno assai diverse.
In ogni caso, questa è una configurazione adatta per il fuoristrada "spinto", con maggiore altezza da terra del telaio e ammortizzatori infinitamente più morbidi degli originali: insomma, va bene per l'off road, ma se contate di usarla prevalentemente su asfalto, linoleum o moquette (o per saltare) la configurazione originale (bassa e rigida) è sicuramente migliore.