lunedì 29 luglio 2013

Himoto Spino: ammortizzatori "upgrade"

Dopo circa 5 mesi di onorato servizio senza grossi inconvenienti, ho deciso di regalare alla mia brava Himoto Spino un nuovo set di ammortizzatori.
La "Audiovideogeneration" di Donato Iaccarino da Sorrento (importatore ufficiale Himoto) ha ora in catalogo anche le parti in alluminio per la 1:18, quindi mi è sembrato logico cominciare a valutare queste nuove (e costose ...) parti proprio partendo dagli ammortizzatori, che sono una delle componenti più importanti della vettura e che, nella versione base, non sono proprio il top perchè sono talvolta un po'duri e non tengono molto bene l'olio.

La Himoto Spino con la carrozzeria della Centro (accorciata per tenere l'ala del buggy).
I nuovi ammortizzatori in alluminio fanno bella mostra di sè.
Gli ammortizzatori in alluminio si presentano senz'altro bene: sono leggeri ed esteticamente appaganti anche se, purtroppo, non sono regolabili tramite la consueta ghiera a vite per la compressione della molla che è spesso presente negli ammortizzatori "upgrade".
Vanno riempiti di olio e, durante questa operazione, ho notato un non perfetto accoppiamento delle parti cilindro - pistone, con qualche difficoltà d scorrimento di troppo.
Ho scelto di lasciare quasi del tutto scarichi (se non per lubrificare l'interno) gli ammortizzatori anteriori, e invece di riempire piuttosto bene (anche se con olio molto fluido, data la leggerezza del mezzo) quelli posteriori. 
Si montano al telaio senza alcun problema attraverso le bronzine e le viti, che prendono il posto dei perni sferici di serie; meglio usare l'accortezza di non stringere troppo le viti, per permettere agli anelli di fissaggio al telaio un minimo di gioco sulle bronzine che andrà soltanto a beneficio del lavoro degli ammortizzatori.



 
La prova sulla nostra pista ha evidenziato, quasi inaspettatamente, un buon incremento dell'equilibrio complessivo del mezzo.
Gli ammortizzatori in alluminio aumentano la rigidità complessiva e permettono regolazioni più accurate attraverso la quantità e la durezza dell'olio.
La macchina risponde meglio in tutte le condizioni ed è diventata più sensibile e precisa nella guida.
Si son confermate, invece, le prime impressioni sulle imperfezioni dell'accoppiamento tra cilindro e pistone: quando i pezzi e l'olio si scaldano a causa dell'usura, gli ammortizzatori tendono a bloccarsi, rimanendo in posizione schiacciata.
Abbiamo risolto facilmente l'inconveniente andando a rettificare leggermente, con la carta abrasiva, la parte superiore del pistone, quella, per intenderci, che è a contatto con la parte interna del cilindro; ovviamente basta pochissimo, dato che parliamo di "giochi" di frazioni di millimetro.
Ultimo suggerimento: meglio mettere un bel po' di frenafiletti nella vite che unisce il gambo all'anello di fissaggio inferiore, che altrimenti tende a svitarsi.
Al termine di lunghe prove, buone notizie sul fronte della tenuta: se montati correttamente e trattati con cura, gli ammortizzatori tengono bene l'olio e, dopo circa due ore di funzionamento, quelli posteriori (ben riempiti) non hanno avuto bisogno di rabbocchi.

L'ammortizzatore scomposto

Il pistone che abbiamo leggermente "rettificato"
Gli ammortizzatori Himoto 1:18 "upgrade" in sintesi:

Pro:
- belli a vedersi;
- migliorano la stabilità della macchina e la precisione di guida;
- tengono bene l'olio.

Contro:
- costosi;
- privi della ghiera a vite per la compressione della molla; 
- precisione costruttiva migliorabile nell'accoppiamento pistone - cilindro.

5 commenti:

  1. sono adattabili anche alla mastadon con motore rc370?

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  2. Risposte
    1. Ciao, il peso da sostenere è molto basso, quindi metti un olio poco denso.

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  3. Scusate ho comprato uno Spino e volevo sapere che gradazione di olio monta originalmente per poter cambiare con olio più fluido visto che salta un bel po' sullo sterrato... Grazie per ora

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